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Quando si dice “imprese calabrone”

Sono dette “imprese calabrone” poiché come l’insetto (che secondo le leggi della fisica non dovrebbe riuscire a volare per via di un’apertura alare insufficiente a sostenerne il peso), anche le cooperative, per la loro conformazione, non dovrebbero sopravvivere in un mercato in cui i competitor sono orientati in primis alla ricerca del profitto. Eppure…

Eppure solo in Toscana sono 755 le imprese cooperative affiliate all’associazione Legacoop Toscana, con 38mila occupati e un valore della produzione pari a 8 miliardi di euro.

Durante lo scorso Lunch&Learn, il format di approfondimento che abbiamo introdotto quest’anno per offrire ai partecipanti dell’Academy dei contenuti e degli spunti “extra” rispetto al programma delle sei macroaree, Marco Paolicchi (nella foto) del settore Promozione sociale di Legacoop Toscana, è intervenuto presso il Florence Learning Center prima della lezione di Internazionalizzazione. “Uno dei principi e doveri delle cooperative è anche quello di fare informazione e sensibilizzare l’opinione pubblica, in particolare i giovani, sulla natura e i benefici della cooperazione”.

Come organizzazioni democratiche, le cooperative sono imprese controllate dai propri soci che partecipano attivamente alla definizione delle politiche e all’assunzione delle relative decisioni e il cui voto, all’interno dell’assemblea, ha uguale peso indipendentemente dal ruolo, dalla funzione o dagli anni di esperienza. Oggi presenti in quasi tutti i settori economici, storicamente le imprese cooperative sono sempre state più attive nei settori fondamentali per il benessere della società e la vita delle persone. Il primo embrione del modello cooperativo compare in Italia durante l’Ottocento con le Società di Mutuo Soccorso, associazioni fondate dagli operai che vi contribuivano con piccole somme mensili tratte dal proprio salario per garantirsi sussidi in caso di bisogno (malattia, infortuni, morte, perdita del lavoro, ecc).

Crediamo che l’esperienza, la storia e il modello imprenditoriale delle cooperative possano essere di grande stimolo per tutti i soggetti economici, soprattutto oggi – afferma Ludovica Fiaschi, direttrice dell’Academy – in un momento storico in cui il tema della responsabilità sociale e dell’impatto sulle comunità arriva a toccare in modo diretto anche le imprese tradizionali”.

Legacoop Toscana è uno dei partner strategici di BiG Academy e ha scelto di coinvolgere nel nostro percorso di alta formazione alcuni giovani manager e responsabili di cooperative associate (tra cui, Terre dell’Etruria, CFT, Cooplat, Cooperativa sociale Selva).

Inoltre, dal 2022, la Fondazione NOI di Legacoop Toscana rappresentata dalla sua presidente Irene Mangani, è parte della compagine associativa di ACSI. “Come Associazione per la Cultura e lo Sviluppo Industriale – ricorda il presidente Paolo Ruggeri – consideriamo fondamentale facilitare lo scambio, la conoscenza e la collaborazione tra realtà del tessuto industriale diverse per storia, tipologia, approcci eppure accomunate dagli stessi valori”.

 

Per ulteriori approfondimenti:

legacooptoscana.coop

fondazionenoi.it

Tags:
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imprese cooperative
Legacoop Toscana
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