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Abbracciare il cambiamento per migliorare e crescere

Intervista a Marco Ugolini, Chief Operations Officer di Thales Italia nonché docente in BiG Academy del modulo “Gestione delle risorse umane” insieme al professor Vincenzo Cavaliere.

Gli chiediamo innanzitutto di spiegarci in cosa consiste il suo lavoro.

Sono Responsabile delle Operations di Thales per l’Italia. In sostanza supervisiono, supporto, coordino e, in alcuni casi, gestisco direttamente le varie linee di business di Thales presenti nel nostro Paese, i dipartimenti di produzione e i progetti, gli acquisti e la vendita, assicurando che siano raggiunti gli obiettivi globali definiti dell’azienda.

Come è arrivato fin qui e quali sono le situazioni da cui ha imparato di più?

Nella mia vita ho avuto la fortuna di cambiare tanti ruoli e di interfacciarmi con mercati diversi, clienti e differenti team.
Ho sempre lavorato con multinazionali e in contesti diversi – anche culturalmente – esponendomi a continui cambiamenti che mi spingevano a mia volta a cambiare, a crescere e dotarmi di nuove competenze e comportamenti al fine di continuamente adeguarmi – direi integrarmi – a quanto avveniva intorno a me e al contesto dove ero chiamato a operare. In altre parole sono stato costantemente esposto all’incontro e al confronto con tanti professionisti, persone e culture che mi hanno fatto crescere, professionalmente e umanamente.
Tutto questo mi ha insegnato che il cambiamento non deve essere visto come una minaccia ma come un’opportunità da cogliere e oserei dire da ricercare.

Ci fa un esempio?

Porto ad esempio l’esperienza fatta a Dubai, quella che forse mi ha toccato di più. Ero responsabile dei sistemi tecnologici della metropolitana della città, ho passato lì 6 anni a stretto contatto con persone che arrivavano da ogni parte del mondo, il mio team era formato da 23 nazionalità diverse e questo è stato un arricchimento professionale e personale incredibile.

Se dovesse scegliere tre caratteristiche fondamentali per fare bene il suo lavoro, quali indicherebbe?

Tralasciando le competenze tecniche e specialistiche nei settori in cui l’azienda opera, che comunque sono necessarie, direi che per questo ruolo occorre:

– Leadership, nella sua accezione più alta, cioè saper “ispirare l’azione”, credere e lavorare per uno scopo etico;
– Fiducia, empatia e inclusione per assicurare team spirit, team-working e capacità di delega;
– Essere orientato alla soluzione e possibilmente a una soluzione innovativa e quindi essere aperto al cambiamento per un miglioramento continuo.

Quali consigli darebbe ad un giovane manager?

Viviamo in un periodo di grandi incertezze e in parte di sfiducia. Abbiamo bisogno che il cambiamento sia gestito e ancor di più indirizzato verso un miglioramento continuo per le aziende, l’imprenditore, i lavoratori, per i clienti e quindi per l’intera società.

Non posso che consigliare ai manager di avere una gestione lungimirante e sviluppare tutte le caratteristiche che permettano loro di condurre e ispirare. I leader sono sempre in movimento e come dice Simon Sinek, che ha scritto molti libri sul tema della leadership: “Great leaders state out loud what they intend to do and in doing so, they get things done”.

Questo è fondamentale anche per sviluppare la propria crescita personale.

Gli ultimi due anni di pandemia che effetto hanno avuto sul suo lavoro?

Con la crisi determinata dalla pandemia, insieme ai miei collaboratori diretti e a un team internazionale di manager abbiamo lavorato intensamente per definire nuovi modelli organizzativi che permettessero sia di assicurare la continuità del business, con lo stesso livello di qualità, efficienza ed efficacia, sia per garantire la salute e la sicurezza di tutti noi.
Questa tragedia globale è stata un acceleratore del cambiamento che all’interno dell’azienda era già tracciato, arrivando a: rendere possibile lo smart-working per la quasi totalità dei dipendenti e dei collaboratori; lavorare per obiettivi e risultati; essere più attenti alle esigenze non-lavorative e personali di tutti i dipendenti.

Cosa le ha portato l’esperienza di insegnamento in BiG Academy?

È una esperienza entusiasmante in cui anche io ho appreso da tutti i partecipanti e dai miei compagni di viaggio, i docenti Vincenzo Cavaliere e Sara Lombardi, due persone straordinarie con cui è un piacere collaborare e sviluppare le lezioni. È un peer learning in tutti i sensi perché cresciamo e impariamo – tantissimo – insieme!

Nelle prossime settimane gli studenti inizieranno a lavorare sul project work finale.
Lo scorso anno il tema delle Risorse Umane e della Leadership è stato uno dei più scelti e discussi in commissione. Perché secondo lei?

Con il nostro modulo formativo abbiamo l’obiettivo di fornire agli studenti gli strumenti di base per la gestione delle Risorse Umane, per lo sviluppo organizzativo e per lo sviluppo personale delle competenze che può essere portato nelle aziende in cui operano. Spesso nelle piccole realtà è difficile fare questo tipo di corsi o semplicemente avere un confronto. Credo quindi che in tanti l’abbiano scelto perché ci hanno visto la possibilità di strutturare meglio la azienda per cui lavorano.

Tags:
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marco ugolini
Risorse Umane e Leadership
Thales Italia

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