Intervista a Bianca Gallo, Operational excellence, Risk e Quality Leader di Baker Hughes nonché docente di “Global strategy” all’interno di BiG Academy.
Una carriera, quella della dott.ssa Gallo, iniziata e sviluppatasi per oltre 20 anni nel settore Finance per poi virare verso l’ambito Operations.
Sono responsabile dall parte operational excellence, rischio e qualità della divisione Services. Oltre al funzionamento ed alla crescita sana del business dedico una parte importante del mio tempo alla crescita degli individui. Il mio obiettivo è capire cosa rende felici e motivate le persone in azienda.
Diciamo che la mia estrazione “finanziaria” mi guida ancora nel capire e nell’influenzare le dinamiche di business per cui cerco sempre di creare progetti che rimarranno nel tempo e che potranno avere un reale impatto.
Prima di tutto occorre saper collaborare con i colleghi, non solo quelli del proprio reparto di competenza. Nelle organizzazioni a matrice complessa come la nostra, saper costruire il consenso di più parti è fondamentale per la riuscita di un progetto.
La seconda caratteristica è il Business Acumen, ovvero saper leggere e conoscere il business in cui si lavora e portare valore aggiunto al team, in ogni situazione che si affronta.
La terza caratteristica, importantissima: la capacità di fallire e imparare velocemente dall’errore.
Ho sempre imparato molto dalle persone con cui ho lavorato, sia professionalmente che tecnicamente, ma soprattutto a livello umano. Ho incontrato anche alcuni mentors che mi hanno illuminata e reso più consapevole rispetto al tipo di leadership che volevo incarnare.
Nelle aziende per cui ho lavorato, in General Electric ed oggi in Baker Hughes il cambiamento è sempre stato un elemento fondamentale per la crescita personale, per l’apprendimento e per il business.
Un dato evidente e recente è che il lavoro da remoto ha cambiato il modo di interagire tra le persone (e l’80% del mio team risponderebbe che lo ha cambiato in meglio). Si tratta di una nuova flessibilità a cui non eravamo abituati che però ha portato più efficienza, un’ attitudine più orientata al risultato e un utilizzo del tempo più intelligente.
Un altro aspetto che si è modificato negli anni, è l’approccio al lavoro da parte delle generazioni di giovani: sempre di più cercano aziende con valori e mission vicine al loro modo di essere. Non cercano il senso di appartenenza ad una corporation ma vogliono partecipare in modo attivo ai suo valori e al suo purpose.
Deve essere un manager “genuino” e guardare con sano realismo ad un posizionamento di lungo periodo del business. I mercati di oggi sono molto mutevoli, sopratutto quello dell’energia, per cui è fondamentale saper guardare avanti, verso il futuro. Per saper fare questo il manager deve informarsi e studiare sempre, costantemente.
Inoltre è importante che non abbia bias cioè preconcetti, e sappia abbracciare la diversità di pensiero.
Il sapere multidisciplinare ti consente di contestualizzare la strategia aziendale tenendo conto di vari elementi, anche se c’è sempre il rischio che si tratti di un “sapere generico” per questo è fondamentale continuare sempre a studiare, formarsi e approfondire.
In BiG Academy ho insegnato Global strategy con la dott.ssa Sara De Masi dell’Università di Firenze. Alternare moduli più teorici con casi pratici e contemporanei come quello esposto da me della Strategia Services di Baker Hughes è la chiave vincente per l’insegnamento.
La dott.ssa De Masi è stata incredibilmente brava nella partnership e gli studenti hanno apprezzato tutto ciò che abbiamo descritto.