Quest’anno il modulo “Gestione dell’innovazione e transizione energetica” ci ha portato nella sede di Baker Hughes – Nuovo Pignone a Firenze. Un luogo che ci ha permesso di guardare al cambiamento con uno sguardo globale e concreto allo stesso tempo. “L’argomento di questa lezione, innovazione e transizione energetica – ha spiegato Paolo Noccioni, Presidente di Nuovo Pignone – coincide perfettamente con la nostra mission aziendale. Come azienda di tecnologia del settore energetico infatti, pensiamo che la priorità sia il cambiamento climatico ed è verso il contenimento e l’azzeramento delle emissioni che abbiamo indirizzato tutto lo sviluppo tecnologico”.
“Cambiamento” e “innovazione tecnologica” sono parole che hanno contraddistinto tutta la storia dell’azienda dal 1842. “In 182 anni di storia – ha raccontato Noccioni alla Classe – siamo passati da essere fonderia (nei primi del ‘900) ad essere tra le aziende leader nel mercato internazionale dell’Energia. Questa evoluzione ci ha visto passare attraverso diversi assetti aziendali e organizzativi oltre che attraverso importanti sviluppi e trasformazioni tecnologiche”.
Un indirizzo, quello dell’innovazione tecnologica, che è diventato ancora più centrale e urgente oggi nella sfida per la transizione energetica. “Per rendere possibile la transizione occorre soddisfare almeno 3 condizioni: la sicurezza energetica (ovvero la garanzia di soddisfare i fabbisogni energetici delle popolazioni del mondo in modo affidabile e stabile); la sostenibilità (andando ad abbattere e ad azzerare le emissioni di CO2) e l’accessibilità (in termini di prezzi e costi dell’energia). Queste condizioni si possono affermare solo grazie allo sviluppo e all’impiego di nuove tecnologie e quindi grazie a potenti investimenti in Ricerca & Sviluppo e anche in Formazione per creare nuove competenze”.
L’intervento di Noccioni si è quindi focalizzato sulla competitività delle imprese italiane considerando le sfide e le opportunità derivanti dal digitale e dalla sostenibilità: “Se vogliamo raggiungere l’obiettivo Net-Zero entro il 2050 e continuare ad essere la seconda manifattura in Europa, come sistema-Paese dobbiamo avere un approccio razionale e collaborativo, per non rischiare di passare da una dipendenza energetica (legata soprattutto all’approvvigionamento di gas naturale) a una dipendenza tecnologica (legata ad una perdita di passo rispetto ai nuovi sviluppi nel digitale e nelle nuove tecnologie per la transizione ecologica)”.
Un invito alla concretezza per tutti i manager e le imprese presenti, oltre che un’esortazione a portare avanti attività di R&D e Formazione anche attraverso dinamiche di rete – come sperimentato dal nostro modello BiG Academy – che possano aiutare le imprese più piccole a perseguire obiettivi di cambiamento nel medio e lungo periodo.