Filippo Visintin

Professore Associato presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale dell’Università degli Studi di Firenze e docente dei corsi di Progettazione e Gestione dei servizi e di Economia ed organizzazione aziendale presso la Scuola di Ingegneria. E’ responsabile scientifico del Laboratorio IBIS (IBIS Lab, www.ibis.unifi.it) e membro del Comitato Scientifico della biblioteca di Scienze Tecnologiche dell’Università degli Studi Firenze. E’ socio dell’Associazione italiana Ingegneria Gestionale (AiIG). E’ cofondatore e socio di SmartOperations srl (www.smartoperations.it), spin-off dell’Università degli Studi di Firenze iscritto al registro delle start-up innovative. I suoi interessi di ricerca includono: la (i) servitizzazione del manufatturiero, (ii) la gestione, simulazione e ottimizzazione dei processi in sanità, (iii) l’economia circolare, con particolare interesse per l’industria tessile.Ha gestito progetti di ricerca e trasferimento tecnologico con numerose organizzazioni in Italia e all’estero sia nel settore privato che pubblico. E’ stato autore di oltre 90 pubblicazioni alcune delle quali apparse in prestigiosi journal internazionali quali: European Journal of Operational Research, International Journal of Production Economics, Industrial Marketing Management, Computers in Industry, Computers and Industrial Engineering, Flexible Service and Manufacturing Journal, Management Decision, Journal of Intelligent Manufacturing, Production Planning and Control and IMA Journal of Management Mathematics. E’ stato guest-editor per Management Decision e Flexible Service and Manufacturing Journal.

Big Academy Filippo Visintin

AMBITI DI SPECIALIZZAZIONE:

Circular economy

Discrete event simulation

Service Operations Management

Servitization of manufacturing

I moduli:
9 Ore
Circular Economy Management
Con il termine “economia circolare” si intende un modello di produzione e di consumo che prevede la condivisione, il noleggio, il riutilizzo, la riparazione, la ristrutturazione e il riciclaggio dei materiali e dei prodotti con l’obiettivo di allungarne il ciclo di vita e ridurre al minimo i rifiuti ed il consumo di materie prime. L’Unione Europea (che produce più di 2,5 miliardi di tonnellate di rifiuti ogni anno) sta aggiornando la sua legislazione sulla gestione dei rifiuti per promuovere il passaggio a un modello più “circolare” (vs il modello economico tradizionale lineare basato sul “take-make-consume-throw away”) con l’obiettivo di ridurre la pressione sull’ambiente, il rischio di approvvigionamento di materie prime, aumentare la competitività, stimolare l’innovazione e la promozione della crescita economica. Se a questo si aggiunge una crescente attenzione ai temi della sostenibilità ambientale e sociale da parte dei consumatori finali, è facile intuire come le aziende che sapranno implementare business model circolari e migliorare il livello di “circolarità” delle filiere e degli “ecosistemi” in cui operano, godranno di un vantaggio competitivo nel prossimo futuro. Questo modulo si propone di introdurre i principi, gli approcci e gli strumenti per rendere tutto questo fattibile ed applicabile all’interno dell’impresa.
Mirko Duranti
KME
Nicla Pucci
KME
Filippo Visintin
UNIVERSITÀ DI FIRENZE

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